La vita, le gesta e la tragica morte di Serlone d’Altavilla detto Sarro – Erminio Alberti

  • Tempo di lettura:5 minuti di lettura


 

La Samuele Editore, Casa Editrice pordenonese nata nel 2008, apre il nuovo progetto di Crowdfunding al fine di pubblicare il volume di versi La vita, le gesta e la tragica morte di Serlone d’Altavilla detto Sarro di Erminio Alberti. Il progetto ha come obiettivo il rivoluzionare le modalità di pubblicazione della piccola editoria proponendo i volumi col supporto di Eppela.com e testandone preventivamente l’efficacia. I volumi che raggiungeranno gli obiettivi proposti saranno regolarmente pubblicati e distribuiti secondo gli usi dell’Editore. Gli sponsorizzatori avranno tutti la citazione in una pagina speciale del libro e diverse altre ricompense in relazione alla cifra offerta.

 
 

IL LIBRO

 

Il libro La vita, le gesta, e la tragica morte di Serlone D’Altavilla detto Sarro, prende spunto dalla leggenda di Serlone, di cui Goffredo Malaterra ci fa qualche accenno nelle cronache De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius; non tutto il libro è tuttavia ambientato e centrato sulla figura di Serlone, avendo quasi uno sviluppo cronologico che ci porta ai nostri tempi.

 
 
 

ALCUNE POESIE

 
 
Raccogliere un lauro sfrondato
dall’umido greto, mezzo infangato
– avere il coraggio di prenderlo
                       pigiarselo in testa
                       ci vuole una faccia –
 
parlare una lingua morta
                  parlare ai morti
                  la lingua dell’Oltre
raccogliere il lauro una sera che
                           piove a Torino
 
e i murazzi
sembrano covi di ratti e assassini.
 
Fa freddo e le luci sono chiuse
e le signorine dormono
e pure le paste
                           nelle vetrine
 
 
 
 
 
 
Vassallaggio

 
Donna che il volto celate al suo sguardo
lasciate che Serlo vi possa omaggiare;
vi offre servigi, in onore egli soffre:
 
mai vidi le ginocchia sue toccare
terra e omaggiare alcun uomo potente;
forse al suo zio, null’altri: eppure
 
per voi in terra come biscia movrebbe.
Egli ha buon sangue, e illustri natali,
dai prodi daci la pianta discende:
 
se invero Sigfrido prese la bella
Brunilde, di Serlo parvenza avrebbe
il loro figlio. Le vesti più ricche
 
egli ha indossato, le donne di corte
tutte ha implorato perché cucissero
di oro e diamanti una tunica, che
 
davanti alla vostra bellezza possa
non sfigurare. Lasciate che giostri
sotto la vostra finestra! Che possa
 
mostrarvi coraggio e valore, come
è d’uso nella battaglia all’eroe:
ciò che vi è chiesto è solo uno sguardo
 
(e la sua vita sarà in mano vostra):
 
 
 
 
 
 
Non più ti farà libero il lavoro
il giorno che il lavoro non dà pane,
Uomo, ma il nulla ch’è vantato oro
 
dalla Frode, l’immonda bestia immane.
Il numero dei servi è aumentato
affollano le fila del Potere
 
adorano l’anarco-Capitale
che al mondo tutto può e tutto vuole.
Non più ti farà libero il lavoro
 
il giorno che il lavoro più non crea
ma il pane dei fratelli prende e assale.
 
 
 
 
 
 
Il silenzio della sera
che s’insinua nelle case
dà alle cose altro peso
le infarcisce, altre estingue;
altre invece, vite vane,
tende a fare vacillare
 
mentre al teso udito attento
va sussurrando l’esattezza
nella sera, in silenzio.
 
 
 
 

 
 

Erminio Alberti, classe 1987, originario di Capizzi (paese dove convivono la Sicilia e gli inverni innevati), si interessa di musica e letteratura, e ha realizzato alcuni spettacoli di musica e poesia, all’interno della facoltà di Lettere e Filosofia di Catania. Il suo precedente volume, Malascesa (Samuele Editore 2013, collana Scilla, prefazione di Maria Grazia Calandrone,) ha vinto il premio Camaiore Proposta 2013 e il premio Gozzano Giovani 2014.

 
 
 
 

IL PROGETTO

 
 
eppela