Callisto: la malattia – 2 marzo

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CALLISTO

incontri di poesia a Palazzo Grimani – Venezia

 

venerdì 2 marzo – ore 17.00
 
La malattia
 
Pasquale Di Palmo
Monica Guerra
Alberto Bertoni

 

Un dialogo sulla malattia, le sue dinamiche e implicazioni dal punto di vista di tre poeti

 
 

Pasquale Di Palmo è nato al Lido di Venezia nel 1958. Ha pubblicato le raccolte di poesie “Quaderno del vento” (Stamperia dell’Arancio, 1996), “Horror Lucis” (Edizioni dell’Erba, 1997), “Ritorno a Sovana” (Edizioni L’Obliquo, 2003), “Marine e altri sortilegi” (Il Ponte del Sale, 2006) e varie plaquettes, tra cui “Addio a Mirco”, con illustrazioni di Pablo Echaurren (Il Ponte del Sale, 2013). Sue poesie sono apparse in numerose antologie e riviste, tra cui «Nuovi Argomenti», «Paragone» e «Poesia». Ha stampato i saggi “I libri e le furie” (Joker, 2007) e “Lei delira, signor Artaud. Un sillabario della crudeltà” (Stampa Alternativa, 2011). Ha curato e tradotto diversi volumi, tra cui opere di Artaud, Corbière, Daumal, d’Houville, Gilbert-Lecomte, Huysmans, Metz, Michaux e Radiguet. Ha inoltre curato “I surrealisti francesi. Poesia e delirio” (Stampa Alternativa, 2004), “I begli occhi del ladro di Beppe Salvia” (Il Ponte del Sale, 2004), Neri Pozza. “La vita, le immagini” (Neri Pozza, 2005), “Saranno idee d’arte e di poesia. Carteggi con Buzzati, Gadda, Montale e Parise di Neri Pozza” (Neri Pozza, 2006), “Album Antonin Artaud” (Il Ponte del Sale, 2010).

Monica Guerra è nata a Faenza il 4 ottobre 1972. La sua penultima pubblicazione Sotto Vuoto (Il Vicolo, 2016) ha vinto il Premio Letterario Giovane Holden 2017. Nello stesso anno l’autrice ha ottenuto il Premio Gutenberg intitolato a Luciana Notari, categoria inediti. “Semi di sé” (Il Ponte Vecchio, 2015) seguiva la precedente pubblicazione “Raggi di Luce nel Sottosuolo” – primo classificato al Premio Letterario Biennale dei Monti Lepini – e il saggio intitolato “Il respiro dei luoghi”, scritto a quattro mani con il sociologo Daniele Callini (Il Vicolo 2014). L’ultima sua pubblicazione è “Sulla soglia” (Samuele Editore 2017, collana Scilla, prefazione di Flavio Almerighi). Ha ottenuto negli anni diversi riconoscimenti e menzioni speciali – Premio Dino Campana, San Domenichino, Salvatore Quasimodo, Città di Martinsicuro – i suoi testi sono presenti all’interno di antologie e collabora con alcune riviste letterarie. Si occupa di formazione e apprendimento presso istituti pubblici e privati ed è fervente promotrice di eventi culturali e letterari sul territorio, tra i quali #POETRY a Faenza.

Alberto Bertoni è nato a Modena nel 1955 e insegna Letteratura italiana contemporanea e Prosa e generi narrativi del Novecento nell’Università di Bologna. In poesia, dopo una serie di opuscoli, libretti, plaquettes inaugurata nel 1981, ha esordito con il volume “Lettere stagionali” (Book Editore, 1996, con una nota di Giovanni Giudici), a inaugurare una sequenza di sette libri, conclusa fino a oggi da “Traversate” (SEF, Firenze 2014, prefazione di Paolo Valesio). Tra loro, spiccano le tre edizioni di “Ricordi di Alzheimer” (2008, 2012, 2016), pubblicate da Book e accompagnate da una poesia in versi pavanesi di Francesco Guccini e da una nota critica di Milo De Angelis. Suoi testi sono stati tradotti in russo, inglese, francese, ceco, ungherese e romeno. Una sua antologia poetica è stata tradotta e pubblicata in lingua spagnola: “El guardian del lugàr”, Biblioteca fip, Granada 2010. Per Book Editore dirige le collane di poesia contemporanea “Fuoricasa” e “Quaderni di Fuoricasa”; per il Corsiero Editore la collana “Strumenti umani”. Sul versante critico, è autore di diversi articoli, interventi militanti, saggi e volumi di argomento novecentesco. In particolare, si devono ricordare i libri curati per le edizioni del Mulino, “dai Taccuini 1915-21 di Filippo Tommaso Marinetti” (1987) al lavoro metrico “Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano” (1995), fino al manuale “La poesia”. “Come si legge e come si scrive” (2006) e a “La poesia contemporanea” (2012), cui si possono aggiungere “Montale, in conclusione” (2014) e “Scrittori da un ducato in fiamme” (2016).

 
 

Il nome del ciclo CALLISTO deriva da una delle sale di Palazzo Grimani, il Camerino di Callisto, dedicato alla ninfa e alla storia della sua metamorfosi celebrata nel testo ovidiano. Nella sala il racconto si snoda attraverso cinque riquadri a fondo oro dove la ninfa addormentata viene amata da Giove fino all’epilogo in cui Callisto e il figlio Arcade vengono tramutati in costellazioni. A cura di Giovanni da Udine (1487-1561), nel soffitto si possono ammirare animali, nature morte e dodici putti simboleggianti i mesi dell’anno accompagnati da quattro segni zodiacali riferibili alle stagioni. Alcuni specchietti tondi incastonati negli stucchi impreziosiscono la composizione e, in accordo con la storia narrata, richiamano le stelle del firmamento.

Per i soli eventi di Callisto l’entrata al museo sarà ridotta al 50% (2,50 €). Tutti gli incontri si svolgeranno alle 17.00. Si consiglia la prenotazione al 0412411507.

 

L’intero programma