Callisto: i dialetti – 2 febbraio

  • Tempo di lettura:7 minuti di lettura

 

CALLISTO

incontri di poesia a Palazzo Grimani – Venezia

 

venerdì 2 febbraio – ore 17.00
 
I dialetti
 
Franca Grisoni
Ivan Crico
Francesco Sassetto

 

Una panoramica sul cosa vuol dire scrivere in dialetto dal punto di vista di tre ottimi poeti dialettali.

 
 

Franca Grisoni, è nata a Sirmione, dove vive. In collaborazione con istituzioni pubbliche e private organizza corsi biblici ed eventi culturali. Collabora con il “Giornale di Brescia”, “Paragone Letteratura”, “Città & Dintorni” e “Psicogeriatria”. Scrive nel dialetto di Sirmione. Ha pubblicato: La böba, prefazione di Pietro Gibellini, San Marco dei Giustiniani, Genova 1986 (Premio Bagutta opera prima); El so che te se te, Pananti, Firenze 1987 (Premio Empoli); L’oter, prefazione di Franco Brevini, Einaudi, Torino 1988; Ura, Pegaso, Forte dei Marmi 1993; De chi. Poesie della penisola di Sirmione, Scheiwiller, Milano 1997 (Premio Viareggio); La giardiniera, L’Obliquo, Brescia 2001; L’ala, prefazione di Giovanni Tesio, Liboà, Torino 2005 (Premio Biagio Marin); Passiù, prefazione di Giovanni Tesio, postfazione di Giacomo Canobbio, L’Obliquo, Brescia 2008; Poesie, a cura di Paola Carmignani, prefazione di Pietro Gibellini, Morcelliana, Brescia 2009 (Premio Salvo Basso, Premio Tirinnanzi); Compagn, prefazione di Giovanni Tesio, postfazione di Giacomo Canobbio, Morcelliana, Brescia 2012 (Premio Nazionale Ponte di Legno Poesia); Medea, con una nota di Franco Brevini, Fondazione Etica-L’Obliquo, Brescia 2012; L’ös / L’uscio, prefazione di Marco Trabucchi, L’Obliquo, Brescia 2013; Croce d’amore / Crus d’amur. Passione in versi ispirata dai capolavori del Romanino, prefazione di Giuseppe Langella, nota di Fabio Larovere, Interlinea, Novara 2016. E inoltre: Appunti sul far critica di Cesare Garboli, Pananti, Firenze 1992; Nel tempo di Mattioli, con uno scritto di Cesare Garboli, L’Obliquo, Brescia 2005.

Ivan Crico è nato a Gorizia nel 1968, ha vissuto a Pieris fin dalla nascita. Ha iniziato gli studi artistici nel 1981 diplomandosi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. A partire dal 1983, ha iniziato ad esporre in numerose collettive in Italia e all’estero. Dal 1995 ha iniziato ad interessarsi anche alla decorazione antica e al restauro, lavorando in seguito a grandi lavori di ricostruzione di affreschi in prestigiose ville e palazzi storici. Dal 2002 è stato invitato a tenere dei corsi d’alta decorazione all’Istituto Statale d’Arte di Gorizia. Dopo essersi inizialmente segnalato come poeta in lingua, nel 1989 ha cominciato ad impiegare anche il nativo idioma veneto “bisiàc”, Suoi testi poetici e saggi critici sono apparsi, a partire dal 1992, sulle maggiori riviste italiane come “Poesia”, “Lengua”, “Diverse Lingue”, “Tratti”, “Frontiera”. Nel dicembre 1997 ha pubblicato Piture, a cura di Giovanni Tesio, per l’editore Boetti di Mondovì e nel 2003, per il Circolo Culturale di Meduno, con prefazione di Antonella Anedda, Maitàni (Segnali di mare). Nel 2006, per le edizioni del Consorzio Culturale del Monfalconese è uscita la plaquette Ostane (Germogli di rovo) e nel 2007 la raccolta Segni della Metamorfosi per le edizioni della Biblioteca di Pordenone. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta De arzent zu per l’Istituto Giuliano di Storia e Documentazione di Trieste. Della sua poesia si sono occupati i maggiori critici italiani da Brevini a Tesio, da Villalta a D’Elia. Per diversi anni ha organizzato, nell’antica chiesa di Santa Maria in Monte a Fogliano (GO) incontri di poesia con poeti italiani, esteri e in dialetto accompagnati da importanti musicisti. Figura tra i nove autori selezionati per l’antologia Tanche giajutis curata da Amedeo Giacomini, che comprende i poeti più significativi nei dialetti e le lingue minori degli ultimi decenni del Friuli Venezia-Giulia. Suoi testi compaiono nell’antologia I colors da lis vos curata Pierluigi Cappello, Associazione Culturale Colonos, 2006, e nel libro Cinquanta poesie per Biagio Marin, a cura di Anna De Simone, Fabrizio Serra Editore, Roma, 2009. Sulla sua poesia hanno scritto tra gli altri Antonella Anedda, Mario Benedetti, Pierluigi Cappello, Anna De Simone, Amedeo Giacomini, Franco Loi, Hans Kitzmüller, Giovanni Tesio e Gian Mario Villalta. Nel 2009 ha ricevuto il maggior riconoscimento dedicato in Italia ai dialetti e alle lingue minoritarie, il “Premio Nazionale Biagio Marin”.

Francesco Sassetto risiede a Venezia dove è nato nel 1961. Si è laureato in Lettere nel 1987 presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia con una tesi sul commento trecentesco di Francesco da Buti alla Commedia dantesca, pubblicata nel 1993 dall’editore Il Cardo di Venezia con il titolo La biblioteca di Francesco da Buti interprete di Dante. Scrive componimenti in lingua e in dialetto veneziano che hanno ricevuto numerosi premi e segnalazioni. Ha partecipato a presentazioni, incontri e pubbliche letture di testi poetici, anche in ambito scolastico. Suoi testi sono presenti in numerose Antologie e Riviste ed ha pubblicato cinque raccolte di poesia: Da solo e in silenzio (Milano, Montedit 2004) con prefazione di Bruno Rosada, Ad un casello impreciso (Padova, Valentina Editrice 2010) con prefazione di Stefano Valentini, Background (Milano, Dot.com Press-Le Voci della Luna, 2012) con prefazione di Fabio Franzin. Una quarta raccolta, intitolata Stranieri, è stata di recente pubblicata (Padova, Valentina Editrice, 2017) con prefazione di Stefano Valentini. L’ultima pubblicazione è Xe sta trovarse (Fanna, Samuele Editore). Una silloge di poesie in veneziano, intitolata Semo fati de sogni sbregài è stata ospitata nel volume antologico Poeti in lingua e in dialetto. La Poesia Onesta 2007, a cura di Fabio M. Serpilli, Associazione culturale La Guglia, Agugliano 2007. Una raccolta di testi in veneziano, intitolata Peoci è stata edita nel volume antologico Poeti e narratori in italiano e in dialetto. La Poesia Onesta 2012, a cura di Fabio M. Serpilli, Associazione culturale Versante, 2012. Una silloge di poesie in lingua e in dialetto veneziano, intitolata Di ordinari galleggiamenti è stata pubblicata, con una introduzione critica di G. Lucini, nel volume antologico Retrobottega 2, a cura di G. Lucini, Edizioni CFR, 2012. Suoi testi poetici compaiono nelle Antologie tematiche La giusta collera, Edizioni CFR, 2011, Ai propilei del cuore. Poeti contro la xenofobia, Edizioni CFR, 2012, Il ricatto del pane, Edizioni CFR, 2013, Keffiyeh. Intelligenze per la Pace, Edizioni CFR, 2014, tutte a cura di Gianmario Lucini. Sue liriche sono state ospitate nell’Antologia 100 Thousand Poets For Change, Roma, Albeggi, 2013; nell’Antologia Sotto il cielo di Lampedusa. Annegati da respingimento, Milano, Rayuela, 2014; nell’Antologia In classe, con i poeti, a cura di M. Casagrande, Puntoacapo editrice 2014; nell’Antologia L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila, a cura di M. Cohen, V. Cuccaroni e altri, Camerano, Gwynplaine Edizioni, 2014. Collabora con la Rivista Le Voci della Luna.

 
 

Il nome del ciclo CALLISTO deriva da una delle sale di Palazzo Grimani, il Camerino di Callisto, dedicato alla ninfa e alla storia della sua metamorfosi celebrata nel testo ovidiano. Nella sala il racconto si snoda attraverso cinque riquadri a fondo oro dove la ninfa addormentata viene amata da Giove fino all’epilogo in cui Callisto e il figlio Arcade vengono tramutati in costellazioni. A cura di Giovanni da Udine (1487-1561), nel soffitto si possono ammirare animali, nature morte e dodici putti simboleggianti i mesi dell’anno accompagnati da quattro segni zodiacali riferibili alle stagioni. Alcuni specchietti tondi incastonati negli stucchi impreziosiscono la composizione e, in accordo con la storia narrata, richiamano le stelle del firmamento.

Per i soli eventi di Callisto l’entrata al museo sarà ridotta al 50% (2,50 €). Tutti gli incontri si svolgeranno alle 17.00. Si consiglia la prenotazione al 0412411507.

 

L’intero programma