Alessio Alessandrini su Piano di evacuazione

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Da atelierpoesia

 
 

FLAMINIA CRUCIANI – “PIANO DI EVACUAZIONE” (LETTURA DI ALESSIO ALESSANDRINI)

 

CONSIDERAZIONI SU “PIANO DI EVACUAZIONE” DI FLAMINIA CRUCIANI, SAMUELE EDITORE 2017
lettura di Alessio Alessandrini

 
 

La poesia di Flaminia Cruciani si sfalda nel momento stesso in cui si poeta – si crea, appunto – liquefatta, solo immaginata, è preda di una temperie senza requie:

 
L’universo è un temporale d’immagini
accatastate l’una sull’altra
tenute in piedi dagli istanti dalla durata
come fiume musicale che scorre
nelle abitudini matematiche
contratte nel nostro spirito…

 
(pag. 29),
 

di un funambolico gioco alchemico, in una perturbazione che è, però, sigillata in un bicchiere d’acqua (cfr. pag. 25):

 
(…)
un labirinto di gravità genetica
ci tiene ancorati alla scorta di questa illusione
nella perturbazione di un bicchiere d’acqua
(…).

 

Quel bicchiere è forse la nostra ragione o meglio il nostro bisogno di ragione e di reale che si scioglie di fronte all’insondabilità, alla casualità e all’incertezza che dominano – e ne sono uniche leggi certificabili – l’esistenza umana:

 
Inutile follia la mia di guardare in alto
di spendere il tempo nella liquefazione del reale

 
(pag. 25);
 
 
(…)
violare la casualità
in perimetro d’ascia
nel coro urbano a fronte del tramonto

 
l’aratro dei pensieri alla deriva in preghiera stanca
vincitore e vinto a numeri minuscoli ma
non hai ancora capito che il mondo non esiste?

 
(pag. 28);
 
 
Prova e riprova, la ragione corrode
domande, resiste e approda ai limiti inconsistenti
agita l’imperturbabilità della realtà annunciando soluzioni
inganni a incriminare le gesta della verità.
Ma quale verità?
La verità è un crimine premeditato
la fine della curiosità
è il primo gesto dell’uno contro l’altro
la verità è il segreto del tempo.

 
L’unica cosa certa è un dettato dell’incertezza.
 
(pag. 34).
 
 
 
 
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